mercoledì 12 marzo 2014

Unisex: la creazione dell'uomo senza identità


di Anna Fusina




"Unisex - La creazione dell'uomo senza identità" è il titolo del saggio scritto da Gianluca Marletta ed Enrica Perucchietti e pubblicato da Arianna Editrice.
Ne parliamo con uno dei due autori: Gianluca Marletta, professore di Lettere, studioso di antropologia ed autore di numerosi saggi di successo.


- Prof. Marletta, stiamo andando verso la creazione di un uomo nuovo, "senza
identità"?

Prof. Marletta: “Stiamo andando” non è forse l’espressione più esatta: non stiamo andando, ma “ci stanno portando”… non c’è molto di spontaneo in certi processi culturali. Qui c’è semplicemente il gigantesco coinvolgimento di poteri forti, autorità politiche e soprattutto colossi economici che, giorno dopo giorno, spingono verso una “rielaborazione” dell’idea stessa di umanità. Un’umanità che si vuole destrutturata e privata d’ogni forma di identità.
Quello che si cerca di creare è un uomo resettato, quanto più possibilmente privo di punti di riferimento e di sostegno che siano la religione, la famiglia, piuttosto che l’identità sessuale… Per questo motivo, un’ideologia come il “gender”, che propone l’annichilimento dell’identità, una sessualità fluida, ambigua e polimorfa, la negazione del dato oggettivo di natura, è così sostenuta in certi ambienti.

- Come è nata l'"ideologia gender" e quali sono state le tappe di questo progetto che vuole l'annullamento delle differenze?

Prof. Marletta: L’ideologia gender nasce negli Stati Uniti negli anni '50/'60 ed è, almeno all’inizio, nient’altro che l’ideologia di riferimento di alcuni gruppi di femministe e del nascente movimento omosessualista.
Il “gender” afferma che non esiste un’identità sessuale definita nell’essere umano, ma che i cosiddetti “generi” (maschio, femmina, gay, lesbo, transgender) sono solo altrettante manifestazioni di una sessualità “fluida” e naturalmente “polimorfa” (non é un caso che John Money, il vero padre del “gender”, fosse anche un chirurgo specializzato in operazioni di “cambiamento di sesso”, che lui consigliava ed effettuava anche su pazienti minorenni e persino su bambini).
Rimasta fino agli anni '70 un’ideologia ”di nicchia”, il “gender” ha cominciato a
colonizzare i “piani alti” della politica americana sotto Bill Clinton e da lì è
entrato all’ONU come ideologia di riferimento delle grandi “chermesse” internazionali sulla salute riproduttiva (non a caso, è in quegli anni che il termine “sesso” viene espunto dai documenti ufficiali e sostituito col termine “genere”).


- Assistiamo oggi ad una campagna socio-antropologica e mediatica finalizzata alla diffusione dell'ideologia gender. Da chi è condotta e con quali strategie?

Prof. Marletta: In Occidente la mobilitazione a favore del “gender” è, al giorno d’oggi, imponente: si tratta di un’operazione di “manipolazione di massa” senza precedenti effettuata con tutti i mezzi messi a disposizione dai media, dalla propaganda e dalla politica.
I grandi finanziatori sono certamente la Fondazione Rockefeller (già grande finanziatrice di tutte le campagne abortiste negli anni '70/'80), i gruppi legati al magnate George Soros, oltre ad altri grandi trust ed istituti economici del mondo occidentale tra cui Motorola, Kodak, Goldman Sachs, JP Morgan, Fondazione Ford.
A nostro parere, lo scopo di tale mobilitazione senza precedenti si inscrive in
quel progetto di “nuovo ordine mondiale” così caro ai poteri forti occidentali e
che passa necessariamente per un ridimensionamento o dissoluzione delle identità di tipo tradizionale. Distruggere le identità (religiose, umane, sociali) per
creare un perfetto “melting pot”: questo sembrerebbe essere l’obbiettivo di certe “élites”.


- Esistono rapporti tra ideologia gender e pedofilia?

Prof. Marletta: Secondo John Money e gli ideologi del “gender”, la pedofilia è solo un’espressione particolare di una sessualità polimorfa che dev’essere “vissuta a tutti i livelli e a tutte le età” e quindi andrebbe accettata. Che gli attuali promotori del gender non lo dicano in pubblico, credo sia solo per una questione di “opportunità” e perché, dal loro punto di vista, i tempi non sono ancora maturi…
Del resto, per anni in Nordamerica un’organizzazione dichiaratamente pro-pedofila come il NAMBLA (North America Man&Boy Love Association) ha sfilato ai gay pride, e ancor oggi, il più importante circolo di “cultura omosessuale” di Roma è dedicato ad un certo Mario Mieli che nei suoi libri difendeva a spada tratta la pedofilia come “espressione di libertà”.


- Qual è lo scopo del vostro libro?

Prof. Marletta: Purtroppo non quello di diventare milionari …visto che il libro è difficilmente reperibile anche in librerie ben fornite.
Scherzi a parte, il nostro scopo è essenzialmente quello di informare le persone
su un tema di grande attualità sul quale, purtroppo, normalmente si sa ben poco.
E’ necessario comprendere cos’è l’ideologia gender, cosa si ripropone e quali siano
i suoi obbiettivi per capire che tipo di mondo stanno preparando per noi e per
i nostri figli.


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