lunedì 17 giugno 2013

Bambina nata con metà cuore, dopo che la mamma ha rifiutato l’aborto, ora sta bene





Rebecca Turner_miracolo_aborto

Scarlett Crowther è nata con metà cuore. Non sarebbe qui oggi,  se sua madre avesse deciso di abortire; ma la madre di Scarlett ha rifiutato l’idea.
A Scarlett era stata data una probabilità pari al  50% di sopravvivere con quel difetto, ma ha già superato, con successo,  due operazioni al cuore, di cui una cinque giorni dopo la nascita. Ora, 10 mesi più tardi, madre e bimba stanno benissimo. La sua mamma, Rebecca Turner, la chiama “piccola combattente”.
“Quando ora la tengo in braccio non riesco proprio a credere quanto sia sana e felice. Lei è il mio piccolo miracolo“, ha detto la Turner.
Da un articolo del “The Sun” leggiamo:
Rebecca ha scoperto che Scarlett era affetta dalla “sindrome del cuore sinistro ipoplasico” durante l’ecografia della 20ma settimana.
Ciò significava che il lato sinistro del cuore di Scarlett non si era sviluppato.
A Rebecca, mamma a tempo pieno, era stata prospettata quindi la possibilità di interrompere la gravidanza,  ma lei ha scelto di portarla a termine.
Pochi giorni dopo la nascita, avvenuta lo scorso giugno, Scarlett è stata sottoposta ad un intervento chirurgico della durata di ben sette ore e mezza all’Ospedale Pediatrico Alder Hey, nel Merseyside.
I chirurghi hanno inserito un tubicino nel suo cuore per consentire un miglior afflusso di sangue.
Scarlett è stata poi sottoposta ad un intervento chirurgico più importante, durato otto ore e mezza, all’età di otto mesi. In quell’occasione i medici hanno effettuato una sorta di autotrapianto, collegando al suo cuore una vena presa dal collo.
Ndr: Questa vicenda offre nuove conferme di quanto la scienza possa essere a favore della vita e non della sua soppressione.
Prendersi cura di una madre incinta e del suo bambino, in modo da poter salvare una vita fragile, fa parte di quello che dovrebbe costituire il normale scopo della scienza medica. Se si fosse trattato di una persona già nata qualsiasi medico,  di fronte a una probabilità di sopravvivenza del 50%, avrebbe ritenuto doveroso  intervenire e tentare in ogni modo di salvare il paziente. A Scarlett, già prima che nascesse, è stata riservata la stessa cura, la stessa attenzione che spetta a qualunque altro paziente.
Oggi questa bambina è “particolare” più per il suo successo che per la sua “diversità”. Un mondo tanto attento a tutelare le diversità non riesce a comprendere la necessità di tutelare maggiormente quella diversità che è anche debolezza.
Se Scarlett fosse stata abortita, oggi la medicina avrebbe un successo in medo di cui essere orgogliosa.
Traduzione a cura di Daniela Vicini
Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeNews in lingua inglese
di Steven Ertelt 

Fonte: prolifenews.it

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